Mi avvio a scrivere questo progetto con il chiaro intendimento di destinarlo ai giovani. Innanzitutto a quelli che lo sono anagraficamente, poi di contorno anche a quelli che conservano ancora un cervello curioso.
Si tratta di passare in rassegna ad una storia di fatti artistici, italiani ed internazionali, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale secondo una progressiva decelerazione. Cose riguardanti tutti i linguaggi espressivi vecchi e nuovi, naturalmente le arti visive, la musica, la poesia, il cinema e chi più ne ha più ne metta. Carrelliamo più velocemente sui fatti più lontani per arrivare con più calma e più attenzione sui fatti dei giorni nostri.
Questa storia nessuno ve la insegna, è troppo calda, è troppo cronaca è troppo viva ancora nel dibattito politico. O forse no. Forse questo periodo storico sta mutando le cose così velocemente da archiviare come passato remoto ciò che era normale soltanto qualche anno fa. Vedremo.
Certamente capiamo meglio l’oggi se sappiamo come ci siamo arrivati, se il mosaico delle nostre conoscenze è sempre più ricco, sempre più vasto e sempre più dettagliato.
Vorrei costruire questo progetto come un Talk Show, dove ognuno di voi mi manda materiale quotidianamente, io lo monto ed in una occasione ci vediamo per parlarne, per discuterne, per litigare o per sbadigliare di fronte ad uno schermo ed un piatto di pasta. Io stavolta curo l’introduzione ma vorrei da una prossima volta essere esclusivamente il conduttore di uno spazio che è una palestra. Soprattutto voi avete bisogno di un luogo destinato alla libertà di pensiero, alla indipendenza di giudizio, al confronto con l’altro e lo sconosciuto, il luogo dove mettere a punto la propria onestà intellettuale. Non è una scuola, non è un modo di vedere le cose che vi insegno perché non ce l’ho ancora. E’ solo lo spazio per la fatica del lavoro di rimettersi costantemente in gioco.
Massimo Catalani
Roma, 29 marzo 2012