Inaugurazione martedì 9 luglio ore 19.00
Un’installazione pitto-antropologica che indaga il rapporto tra Naturale e Culturale.
Quindici persone dipinte a dimensione reale per coglierne l’identità attraverso la postura, il “naturale” e il “culturale” modo di stare.
Come la Cultura modifica la Natura, la Cultura umana modifica la Natura umana: è il Paesaggio umano, il Paesaggio del Passaggio. Siamo tutti in fase di attraversamento di una stessa superficie, tutti compagni di viaggio, tutti infaticabili modificatori di paesaggio, tutti paesaggi umani modificati dalle nostre culture, tutti pronti a modificare, più o meno consapevolmente, i paesaggi degli altri. Per questo non siamo solo passeggeri, ma componenti dello stesso equipaggio. Non basta più attraversare il mondo cogliendone i suoi beni naturali. (Massimo Catalani)
Massimo Catalani nasce a Roma, dove vive e lavora, nel 1960. Si laurea in Architettura nel 1988 sperimentando impasti pittorici al confine tra la pittura, il modellato e la muratura d’architettura. Nelle prime mostre collettive espone dei soggetti “irriverenti” per il mondo dell’arte e “riverenti” per il pubblico al fine di ricostruire un linguaggio condiviso: paste con le zucchine, carciofini romaneschi e trittici di peperoncini. Durante gli ultimi cinque anni ha esposto in tutte le grandi città d’Europa, negli Stati Uniti, in Corea, Russia e Giappone. Le sue opere fanno parte d’importanti collezioni private.
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Sala Santa Rita: via Montanara (adiacenze piazza Campitelli)
Orario di apertura: Mar-Sab ore 11.00-19.00; chiuso domenica e lunedì
Chiuso dall’11 agosto al 2 settembre 2013
ingresso libero; Info: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.salasantarita.culturaroma.it http://salasantarita.wordpress.com
Rosa Antica, cm.40×20, 2003, polvere di marmo di Carrara e pigmenti su foglia d’oro zecchino 24 kt su tavola Sala Santa Rita
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Bright Moon, 2011, 184×167 cm, polvere di marmo di Carrara e pigmenti fotoluminescenti su tavola
Med in Italy è una casa progettata dagli studenti dell’Università di Roma Tre in partnership con il Laboratorio di Disegno Industriale de La Sapienza che ha partecipato, dal 14 al 30 settembre, al concorso internazionale Solar Decathlon Europe 2012.
Solar Decathlon è un concorso internazionale organizzato dal Dipartimento di Energia Americano in cui Università provenienti da tutto il mondo si incontrano per progettare, costruire e far funzionare una casa autosufficiente a livello energetico, grazie all’utilizzo di energia solare, e dotata di tutte le tecnologie utili a massimizzarne l’efficienza.
La casa solare tutta italiana ha conquistato il podio nelle Olimpiadi della bioarchitettura. Med in Italy è stata eletta campione mondiale di sostenibilità e si è piazzata al terzo posto nella classifica finale della manifestazione internazionale più importante del mondo dedicata all’abitare green. L’oro finale è andato a Canopea, il progetto portato dalla regione francese di Rhône-Alpes, mentre la casa solare andalusa Patio 2.12 si è aggiudicata l’argento. Med in Italy – realizzata con il contribuito di Roma Tre, della Sapienza, della Libera Università di Bolzano e del Fraunhofer Italia, oltre a un vasto parterre di sponsor e consulenti tecnici, che hanno fornito tutti gli impianti e le tecnologie d’avanguardia utilizzati nell’abitazione – si è classificata ai vertici in sei delle dieci prove previste nei quindici giorni della gara: oltre all’oro nella sfida più prestigiosa, quella sulla sostenibilità, ha ottenuto l’argento per il funzionamento di elettrodomestici e apparecchiature elettroniche e il bronzo in architettura, bilancio energetico, comunicazione e innovazione.
L’opera concepita e realizzata espressamente per questa occasione è la seguente: si tratta di un grande lavoro pittorico della misura totale di 10 metri per 2, subbdivisa in nove parti, raffigurante una unica grande Alice, o Acciuga o Sardina o come altro la vogliamo chiamare. Questo è tema ricorrente nella ricerca dell’artista che vi trova il luogo dove l’allegoria delle disposizioni degli individui rispetto ai gruppi sociali trova forma rappresentata.
Essa è dipinta secondo la personalissima tecnica spatolare del Maestro composta di Terra Naturale, quella che calpestiamo ogni giorno, e Marmo Bianco di Luni (oggi Carrara), quello che usò per primo Augusto per rivestire in marmo Roma che fino allora era rivestita di intonaco. Ha inoltre una doppia peculiarità che si inverte con il ciclo giorno-notte.
Di giorno vediamo una grande alice con tutto il suo portamento innocente e rassicurante. In questa rappresentazione vuole simboleggiarsi come un pesce umile che occupa un gradino basso nella scala dei gusti e dei valori alimentari e che allo stesso tempo è strategico per la qualità e per la sua sostenibilità. E’ quella che troviamo nella pizza e nei crostini e che non compriamo mai: la Campionessa degli Omega3!
Di notte il fondo di marmo bianco si illumina grazie ad un sale fotoluminescente che contiene, mentre l’alice (che non lo contiene) resta in ombra: ecco che appare in casa una grande sagoma di pesce che si va a rivelare all’opposto di come l’avevamo vista: non ci sembra più innocua ma piuttosto incombente: è il mostro marino di tutte le storie: è il Leviatano, è una pacifica Megattera o forse la cattivissima e cinica Moby Dick? In ogni caso la sua luce emessa di notte, poiché accumulata di giorno, ci guida nei nostri passi domestici e notturni verso il bagno o il frigorifero.
Perché il mare in una casa solare? Perché è la base di ogni idea di sostenibilità, perché è il cibo, è il clima, è l’ossigeno, l’origine e la base della nostra vita. La sua difesa è parallela e non disgiungibile da ciò che difendiamo a terra.